Il nome di Robin Friday fuori dal Regno Unito non dice molto. Ma lì è una celebrità, almeno tra i calciofili. Uno di quei nomi che affianchi a quelli di George Best e Paul Gascoigne. Due calciatori non citati a caso perché, oltre al talento, ciò che accomuna questi giocatori è lo stile di vita. Se dei primi due conosciamo un po' tutte le imprese, sportive e non, di Friday conosciamo ben poco. Perché il nostro Robin non ha mai giocato ai massimi livelli, si è bruciato troppo presto. Ma chi lo ha visto giocare può garantire che non aveva niente da invidiare ai più grandi.
Grazie ad un libro del 1998, a cura di Paul McGuigan e Paolo Hewitt, si è guadagnato una sorta di nomignolo: il calciatore più forte che non avete mai visto.
Robin nasce a Londra. Fin da giovane si fa notare per il suo talento ed il suo carattere irrequieto. Finisce anche in riformatorio, per furto, un metodo per finanziare la sua dipendenza da droghe. Quando esce si permette addirittura il lusso di mettere incinta e sposare una donna di colore, cosa ancora malvista all'epoca. E, nonostante tutto, inizia la sua carriera di calciatore stipendiato. Ma siamo ancora nel semiprofessionismo e Robin si allena, gioca e lavora come asfaltista.
I noti problemi di alcol e droghe non impediscono a Friday di spiccare il volo e di firmare con il Reading. Quarta divisione, professionismo. Qui diventa l'idolo dei tifosi, dopo un primo momento in cui finì fuori squadra a causa dei suoi problemi di "socializzazione" con i compagni. Diventa anche incubo dei pub, dai quali riesce a farsi bandire per i suoi comportamenti a dir poco molesti.
Ma in campo è il solito protagonista, trascinando alla sua terza stagione il Reading alla promozione in terza divisione. E proprio nel giorno della promozione la leggenda narra che Friday saltò i cartelloni pubblicitari per baciare un poliziotto, giustificandosi così:
"Lo avevo visto tutto serio, invece era un momento di festa. Ma mi sono pentito di averlo fatto, visto che odio così tanto i poliziotti."
Prima dell'inizio della nuova stagione Friday si segnala ancora una volta per le vicende fuori dal campo. Un secondo matrimonio, dopo il divorzio con la prima moglie Maxine. Una festa in cui gli invitati si picchiano, annebbiati da droghe e alcol... come lo sposo d'altronde.
Poi l'inizio del nuovo campionato. Le cose non si mettono bene e Robin è costretto ad andarsene. Al Cardiff City, in seconda divisione. Nuova squadra, nuovi compagni, nuovi metodi.
L'esordio è col botto. Doppietta contro il Fulham capitanato dal mitico Bobby Moore (al quale regala anche una strizzata di testicoli). Ma è solo un fuoco di paglia e le solite "attività" fuori dal campo ne minano il rendimento ed il rapporto con la squadra. Vorrebbe così tornare al Reading, ma non è possibile.
16 aprile 1977. Il Cardiff City, in piena lotta per la salvezza, ospita il Luton, in lizza per la promozione. Friday si becca un giallo. Vuol scusarsi con l'avversario, il portiere Aleksic, ma questi rifiuta la stretta di mano. E questo a Robin non va giù. Così, alla ripresa del gioco, ruba palla, punta la porta, dribbla il portiere e segna. La sua esultanza: dito medio ad Aleksic (o meglio a "V", ma il significato è lo stesso).
La foto è divenuta celebre, specialmente in Galles, terra del Cardiff City. Tanto che i Super Furry Animals, gruppo rock discretamente famoso, la usò come copertina per il loro singolo dedicato proprio a Friday, dal titolo: The man don't give a fuck. Appunto.
Quell'anno il Cardiff è salvo. Ma la stagione successiva termina il campionato desolatamente in ultima posizione. Si racconta che Friday, come reazione a degli interventi poco ortodossi ai suoi danni, da parte di un certo Lawrenson del Brighton, prima si sia fatto cacciare per averlo colpito in volto poi, non pago, corse negli spogliatoi per defecargli nella borsa.
Ormai la misura è colma, la squadra non tollera più i comportamenti di Friday e lui non riesce più ad adeguarsi alla regole. E così, nel 1978, a 25 anni, Robin Friday si ritira.
Torna così a Londra e riprende a fare l'asfaltatore. Divorzia nuovamente. Viene ricontattato dal Reading (spinto da una petizione dei tifosi), ma non se ne fa niente. Si risposa e tre anni dopo divorzia. Finisce anche in galera per essersi travestito da poliziotto ed aver sequestrato della droga a scopo personale.
Il Reading lo ha eletto calciatore del millennio e in una recente classifica dei giocatori più "cattivi" della storia del calcio, France Football lo ha messo al primo posto
Il 22 dicembre 1990, a soli 38 anni, Robin Friday muore. Overdose, per quello che è forse il più grande calciatore che non avete mai visto giocare.
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