Completare un campionato senza sconfitte è impresa ardua. E nella storia della serie A a girone unico è accaduto a sole tre squadre. La Juventus di Conte, giusto nella stagione 2011-2012; il Milan di Capello nel 1991-1992; il Perugia di Castagner nel 1978-1979... ebbene sì. Una provinciale che accarezzò il sogno dello scudetto, senza mai perdere neanche una volta in tutta la stagione. Dovette solo piegarsi al Milan di Liedholm, che perse 3 partite, ma ne vinse 6 più del Perugia.
Franco D'Attoma (1923-1991) |
La storia del "Perugia dei Miracoli" è una di quelle storie che riconcilia con il calcio. Fatta di impegno e passione. Il presidente D'Attoma prese una squadra che veleggiava nella bassa classifica della serie B e ne fece un gioiello in grado di competere per lo scudetto nel giro di pochi anni.
Iniziò tutto con la stagione 1973-1974. Il Perugia ottiene una salvezza quasi insperata alla vigilia del campionato. La nuova presidenza si era appena insediata, ereditando una squadra allo sfascio. Ma dalla stagione successiva inizia la gloriosa epoca del triumvirato D'Attoma-Ramaccioni-Castagner. Il primo nei panni di presidente "ignorante di calcio", come si definiva egli stesso. Il secondo nelle vesti di "general manager", per usare un'espressione non ancora in voga all'epoca (con un futuro da dirigente del Milan). Infine il giovane allenatore Castagner, bravo e preparato, portabandiera di un nuovo "calcio spettacolo" in cui tattica e velocità possano sopperire alla mancanza di campioni.
Ramaccioni e Castagner |
Quindi promozione in A e tre campionati ad alto livello: prima ottavo, poi due volte sesto. E nel 1978-1979 la stagione dei miracoli. Sempre ai vertici, sin dall'inizio del torneo. Addirittura solo in testa per un paio di settimane (dal 5 al 19 novembre). Ma il Milan quest'anno ha uno squadrone e, complice anche un risultato in attesa di giudizio (Perugia - Atalanta, partita in cui due giocatori atalantini vennero colpiti con delle pietre dagli spalti), prese il largo nelle ultime giornate, diventando irraggiungibile per tutti.
11 vittorie e 19 pareggi, 41 punti. Soltanto 3 meno del Milan di Rivera (all'ultima stagione) e di Baresi (alla prima stagione). Miglior difesa, con solo 16 gol subiti.
L'anno dopo non va come il precedente e dopo due anni arriva la retrocessione. Complice il coinvolgimento nel calcio scommesse di uno dei suoi tesserati: un certo Paolo Rossi. Proprio per ottenere più entrate e poter così procedere all'acquisto di Pablito, D'Attoma introdusse lo sponsor sulle maglie, fino ad allora assente. Fu mascherato da sponsor tecnico, ma da quel momento divenne prassi.
Ma alla storia è consegnata una squadra, che per prima ha completato un intero campionato senza mai perdere una partita. Il Perugia dei Miracoli, quello di D'Attoma-Ramaccioni-Castagner.
Di seguito la rosa di quella stagione. Solo un paio di questi hanno trovato fortuna in altre squadre. Uno è Salvatore Bagni, che in quell'anno segnò 8 reti. L'altro è Michele Nappi.
Nello Malizia (p)
Franco Mancini (p)
Antonio Ceccarini (d)
Paolo Dall'Oro (d)
Mauro Della Martira (d)
Pierluigi Frosio (d)
Michele Nappi (d)
Daniele Tacconi (d)
Luciano Zecchini (d)
Salvatore Bagni (c)
Cesare Butti (c)
Paolo Dal Fiume (c)
Mario Goretti (c)
Giorgio Redeghieri (c)
Franco Vannini (c)
Marco Cacciatori (a)
Gianfranco Casarsa (a)
Walter Speggiorin (a)
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