Michele Padovano. Una carriera coronata dalla conquista di Champions League e Coppa Intercontinentale con la Juventus di Lippi. Attaccante di rincalzo che non ha mai fatto mancare in quelle due stagioni bianconere il suo apporto in termini realizzativi. La ciliegina sulla torta fu un gol al Real Madrid nei quarti di Champions del 1996.
Tanto forte sul campo quanto celebre fuori. Ai tempi della Reggiana si guadagna il soprannome di Harley Davidson (ne possiede due). Animatore della notte e idolo delle tifose, alle quali, pare, non facesse mai mancare il suo affetto.
Ai tempi della Reggiana |
Dopo il ritiro ha condotto un'onesta vita di uomo di calcio. Fino al 2006, quando torna agli onori delle cronache per una vicenda di droga. Pare che il buon Michele abbia regalato un paio di 100 mila euro ad un suo amico di infanzia, che pare fosse a capo di una banda di trafficanti di hashish. E pare che l'affare riguardasse in realtà un carico di droga di 23 tonnellate. Bé, quei dubbi sollevati dalla procura si sono fatti certezze e, nel 2011, Padovano è stato condannato ad 8 anni di reclusione.
E così, come sempre succede in queste situazioni, cominciano ad emergere le vicende del passato. A gettare ulteriore fango sul nome di Padovano ci pensa il padre di Marc Iuliano che accusa il calciatore di aver rovinato le vite di diversi calciatori, suo figlio in primis, citando poi Vialli e Bachini, facendo per loro da spacciatore. Dichiarazioni che non hanno avuto alcun riscontro nelle indagini e sono state smentite da tutti i diretti interessati.
Donato Bergamini |
Lo sceicco e Padovano |
Manco a dirlo la vicenda assunse dei contorni grotteschi, con lo sceicco che non era uno sceicco, non aveva petrolio e viveva a Perugia in un bilocale. Il rilancio nel mondo del calcio dovrà attendere... ancora qualche anno.
Ma noi lo ricordiamo così...
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