La riapertura delle frontiere nel 1980 scatenò la corsa allo straniero in Serie A. Solo uno per squadra. C'è chi realizzò colpi sensazionali (Falcao alla Roma), chi prese delle grosse cantonate (Danuello alla Pistoiese) e chi, invece, decise di aspettare, far calmare le acque ed acquistare "lo straniero" in seguito. E così fu per l'Ascoli del vulcanico Costantino Rozzi. Perciò, dopo un anno a "frontiere chiuse", i marchigiani si diedero al mercato estero, portando in Italia, nella stagione 1981/1982, un giocatore africano di indubbio talento: François Zahoui. Il primo africano a giocare in Serie A.
Fu acquistato per 25 milioni di lire (e una fornitura di abbigliamento sportivo). Lo "straniero da due lire", come lo etichettò lo stesso Rozzi, l'unico che il club potesse permettersi. E anche lo stipendio di Zahoui non era proprio da top player: 12 milioni l'anno, minimo sindacale.
Fu acquistato per 25 milioni di lire (e una fornitura di abbigliamento sportivo). Lo "straniero da due lire", come lo etichettò lo stesso Rozzi, l'unico che il club potesse permettersi. E anche lo stipendio di Zahoui non era proprio da top player: 12 milioni l'anno, minimo sindacale.
Costantino Rozzi |
Zahoui, in campo, non rese moltissimo. Arrivò giovanissimo (20 anni) e giovanissimo se ne andò. Solo 2 stagioni, in cui Mazzone lo impiegò la miseria di 11 volte. Ma fu un idolo per i tifosi che subito gli affibbiarono un soprannome meraviglioso, frutto della storpiatura del suo cognome: Zigulì. E per chi non sa cosa fossero le Zigulì, bé... godetevi lo spot a questo link.
Finita l'esperienza in Italia, Zahoui emigrò in Francia e portò avanti una carriera di tutto rispetto tra Nancy e Tolone, prima di tornare in Costa d'Avorio e fare l'allenatore, arrivando ad allenare la nazionale del suo paese. Il 10 agosto 2010, alla prima panchina, si permette anche il lusso di battere in amichevole l'Italia.
Il tempo è galantuomo...
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